mercoledì 10 settembre 2014

CHI è LO PSICOLOGO?

La professione di psicologo comprende l'uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità. Comprende altresì le attività di sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito (Articolo 1—Legge 56/89). Lo psicologo è un laureato in Psicologia, abilitato all’esercizio della professione e quindi iscritto a un ordine regionale degli psicologi (pubblicamente verificabile). COSA FA LO PSICOLOGO? - Interventi di prevenzione, diagnosi, riabilitazione e sostegno - Interventi volti alla comprensione e risoluzione delle situazioni in cui le condizioni personali e le relazioni con gli altri possono costituire fonte di disagio e di difficoltà - Interventi clinici: valutazione e riabilitazione cognitiva (memoria, attenzione, percezione, linguaggio, …) e dei disturbi del comportamento, riabilitazione psicosociale, valutazioni cliniche, perizie, diagnosi, ... - Interventi volti al benessere psicofisico: cambiamento delle abitudini (fumo, peso, …), controllo e gestione dello stress e delle emozioni - Interventi volti alla crescita personale: migliorare la comunicazione, l’autostima, la qualità di vita, … Gli interventi dello psicologo sono rivolti a singoli individui, coppie, famiglie, comunità. QUANDO RIVOLGERSI A UNO PSICOLOGO? È utile rivolgersi a uno psicologo per essere aiutati con colloqui di valutazione e sostegno quando si avverte una situazione di disagio che interferisce con il normale e/o desiderato svolgimento delle proprie attività di vita (personali, relazionali, scolastiche o lavorative, sociali, …). Lo psicologo aiuta la persona a focalizzare meglio i propri pensieri ed emozioni per esprimerli appieno. Gli incontri hanno durata di circa un’ora e, di norma, hanno cadenza settimanale. Frequenza, modalità e obiettivi sono concordati ed esplicitati sempre assieme, all’inizio e nel corso degli incontri. PSICOLOGO/PSICOTERAPEUTA/PSICHIATRA . . . DA CHI VADO?! Psicologo, psicoterapeuta e psichiatra sono tre figure professionali spesso confuse tra loro. Lo Psicologo è laureato in Psicologia, ha effettuato un tirocinio per poter sostenere l’Esame di Stato e iscriversi all’Albo degli Psicologi. Può occuparsi di molteplici settori. Per l’esercizio della professione è necessaria l’iscrizione all’Albo degli Psicologi. Non prescrive farmaci. Lo Psicoterapeuta ha, oltre la laurea in Psicologia o in Medicina, una specializzazione post–universitaria quadriennale permettendogli di intervenire in modo specifico sugli aspetti disfunzionali e sullo stato di disagio sperimentato dal paziente. L’ esercizio della professione è vincolato all’iscrizione all’Albo degli Psicoterapeuti. Lo Psichiatra ha la laurea in Medicina e Chirurgia e, successivamente, ha conseguito la specializzazione in Psichiatria. Prescrive farmaci. A volte collabora con psicologi e psicoterapeuti per un sostegno farmacologico del paziente, laddove necessario. MITI & PREGIUDIZI Andare da uno psicologo è una scelta circondata ancora da troppi luoghi comuni che possono purtroppo allontanare da un percorso psicologico e lasciare la persona in balia della sua sofferenza psichica. - “Lo psicologo/psicoterapeuta ti dice cosa fare”: uno psicologo/psicoterapeuta non dà consigli né fornisce soluzioni. È una guida che facilita l’esplorazione di se stessi e la scoperta e l’utilizzo delle proprie risorse. Ogni professionista fa questo seguendo i suoi metodi, ogni persona seguendo i propri tempi. Come nel proverbio cinese: “Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno. Insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita”. - “Le cure psicologiche sono care”: in realtà il costo di un colloquio è molto variabile e per tale motivo nulla vieta di contattare il professionista per conoscere le tariffe da lui applicate. Se lavora gratis crea danni enormi: sta dicendo che il suo lavoro non vale niente, sta dicendo che lui non vale niente, sta dicendo che chi chiede di essere pagato per lo stesso lavoro, evidentemente, è un ladro. - “È meglio uno psicologo/psicoterapeuta uomo o donna?”: è uguale. La ricerca scientifica non ha indicato alcun legame tra efficacia di un percorso psicologico e sesso del professionista. Ciò non toglie che vi possano essere delle preferenze personali. - “Se uno prende i farmaci è inutile che faccia una psicoterapia”: i farmaci intervengono sui sintomi e non risolvono il problema di fondo. Essi possono essere un importante supporto parallelo a una psicoterapia. - “Se devo sfogarmi non serve che vado dallo psicologo, è sufficiente che parli con un amico”: è indubbio che parlare con un amico ci dia sollievo, ma è qualcosa di completamente diverso dall’intervento di uno psicologo: lo psicologo non è un amico, non possiede solo una buona capacità di comprensione ed empatia, ma possiede le conoscenze sulla mente umana e il suo funzionamento, e le competenze scientifiche necessarie per prevenire e risolvere un disagio psicologico. - “Dallo psicologo ci vanno i matti!”: consultare uno psicologo non significa essere “svitati” o “diversi”, quanto accorgersi di eventuali stati conflittuali che possono incrinare il proprio benessere. Consultare uno psicologo in questi momenti significa essere responsabili della propria qualità di vita . Stare male psicologicamente può significare essere talmente tristi da non trovare conforto in nulla; avere dei pensieri fissi che ostacolano la nostra quotidianità, avere paura di qualcosa che in fin dei conti sappiamo essere innocuo. - “Nello studio dello psicologo c’è il lettino”: la stragrande maggioranza dei trattamenti psicologici e psicoterapici prevede che i due interlocutori siano seduti uno di fronte all’altro. È solo un tipo di intervento (la psicoanalisi, nello specifico) a prevedere che il paziente sia steso su un lettino e che il professionista sia seduto dietro di lui. - “Io sono il miglior psicologo di me stesso”: è fuori dubbio che nella nostra testa ci siamo noi e solo noi. Qualsiasi professionista della salute mentale non sarà mai in grado di conoscerci e aiutarci se non siamo noi a consentirglielo e a lasciargli la “porta aperta” o almeno socchiusa. Ci sono momenti in cui non siamo in grado di vederci con occhi diversi ed è dunque necessario un punto di vista “fuori da noi”, imparziale, ma soprattutto capace perché supportato dall’esperienza e dalle conoscenze scientifiche. - “Dallo sguardo lo psicologo capisce chi sei”: sicuramente la comunicazione non verbale ha importanza, ma lo psicologo non è uno stregone, non usa amuleti, né pozioni magiche. È un professionista e usa strumenti deontologicamente adeguati. Contattare uno psicologo non è semplice come contattare un cardiologo, un parrucchiere, un idraulico, … Già farlo è un grande e importante passo! Rivolgersi a uno psicologo sin dai primi segnali di disagio è essenziale per prevenire l’aggravamento di una situazione. DR.SSA VALERIA CATUFI 329-4497485

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